Dec 2, 2013

LONGOBARDI RIASSUNTO STORIA DSA MEDIE






Una nuova popolazione germanica conquista l’Italia: i LONGOBARDI

Nel 568 arrivò un popolo barbarico intero con anche donne e bambini: i Longobardi (popolo dalle lunghe spade o barbe), il loro re era Alboino e non incontrarono molti ostacoli.
I Longobardi conquistarono la Pianura Padana  (diedero nome ad una regione la Lombardia) la Toscana e parte dell’Italia Centro –meridionale, la loro capitale era Pavia. Ai Bizantini rimase il territorio chiamato Romània ovvero l’attuale Romagna dove sorgeva la loro capitale Ravenna. I Longobardi non conoscevano il latino e i loro costumi erano ancora barbarici. La regina Rosmunda moglie di Alboino si volle vendicare dell’uccisione del padre e fece assassinare suo marito e re Alboino.

Imposizione della loro cultura e conversione al cristianesimo.

I Longobardi erano divisi in famiglie dette fare, ed erano  comandati da vari duchi, quelli dell’Italia centro-meridionale dopo la morte di Alboino approfittarono dello stato di confusione e trasformarono i loro territori in stati indipendenti. I Longobardi sfruttarono il popolo italico, erano di religione ariana o pagana ma durante il regno di re Agilulfo (591-615) si convertirono al cristianesimo. Nel 613 re Rotari emise la prima raccolta scritta delle loro leggi (editto di Ròtari) eliminando quelle più barbariche come la Faida. La faida era il diritto di vendicarsi personalmente, sostituendola con guidrigildo, cioè un risarcimento in denaro a chi aveva subito un torto.

Il vescovo di Roma diventa il capo della Chiesa


Dopo il crollo dell’Impero Romano d’Occidente i nobili scapparono dalle città e gli unici che avessero la cultura per governarle erano i vescovi, molto importante diventò quello di Roma che si presentava come il successore di San Pietro, al quale Gesù aveva affidato la guida di tutti i Cristiani.
Roma si affermò quindi come centro della chiesa Cattolica ed il suo vescovo divenne Papa capo di tutti i cristiani ma anche governatore politico di Roma. La sua importanza cresceva anche perché molti popolo barbari si convertirono al cattolicesimo tra cui i Franchi.

I Franchi


I Franchi si stanziarono nell’attuale Francia nel 400, la dinastia regnante era chiamata merovingia ,  Nel 498 re Clodoveo si convertì al cattolicesimo.

Questa scelta fu importante perché:

-favorì la fusione tra Franchi e il popolo che abitava la Francia i Galli e i Romani

–consentì l’alleanza con la Chiesa.

Il potere dei re Franchi era limitato, essi avevano dato a dei Conti l’incarico di amministrare i territori, i quali approfittarono delle discordie tra i successori di Clodoveo per rafforzare il loro potere. I re furono costretti a comprare la loro fedeltà donando ai conti delle terre, i quali divennero più potenti e ricchi dei re. I Conti più potenti erano quelli che governavano al posto del re la regione dell’Austrasia, il primo si chiamava Pipino il vecchio, dal quale prese il nome lòa famiglia dei Pipinidi.

 

Sconfitta degli Arabi a Poitiers.


All’inizio del 700 gli Arabi avevano conquistato la Spagna centro-meridionale e cercavano di espandersi in Francia. Carlo  detto Martello, perché era un gran guerriero, discendente di Pipino sconfisse gli Arabi nella battaglia di Poitiers, acquisendo un gran prestigio e sottomettendo tutta la Francia. Il titolo di re riuscì ad ottenerlo uno dei suoi figli, Pipino detto il breve per la sua bassa statura, anche grazie all’appoggio del papa scalzò dal trono la dinastia dei Merovingi nel 751. Il figlio di Pipino il breve, Carlo Magno,  il grande, darà il nome alla nuova dinastia CAROLINGIA dei sovrani franchi.

 

La nascita dello stato della Chiesa.

 

I Longobardi si erano impadroniti dei territori bizantini e minacciavano di nuovo Roma. Papa Stefano II chiese di persona nel 754 a Pipino d’intervenire, quest’ultimo sconfisse i Longobardi nel 756 e diede al Papa i loro territori, nacque così lo stato della Chiesa. Il Papa divenne il re di una parte dell’Italia e aveva due poteri: il potere spirituale perché capo di tutti i cristiani e il potere temporale, cioè del tempo ovvero del mondo non eterno come quello dello spirito, in quanto re di uno stato. All’epoca era difficile separare i due poteri, nell’Impero Romano d’Oriente per esempio, l’Imperatore aveva preteso di governare anche la Chiesa. In Occidente fu il crollo dell’Impero Romano a consentire alla Chiesa di crescere libera e di affermare la propria autorità, durata fino al 1870, quando lo stato della Chiesa diverrà parte del Regno d’Italia.


LA BILANCIA RICERCA ELEMENTARE



LA BILANCIA
 L’uso della bilancia iniziò probabilmente intorno al 5000 a.C., in Egitto e segna il passaggio da una civiltà primitiva  ad una più evoluta, queste bilance paragonavano il peso di due oggetti.
I Babilonesi introdussero  un’importante innovazione, essi  confrontavano il peso di ciascuno oggetto con quello di alcune pietre che costituiscono  il primo esempio di riferimento standard del peso,  pietre  finemente levigate, conservate per questo scopo.
Il più antico riferimento di una bilancia a braccia eguali risale al 1300 a.C. e si trova nel Papiro di Hammafen contenente un’illustrazione nella quale il cuore del defunto è pesato in una bilancia a due piatti.
Gli Egizi e i Greci usavano semi di grano come la più piccola unità di peso, uno standard che per i tempi era abbastanza uniforme ed accurato, e del quale per molti secoli è rimasta traccia nell’unità di peso chiamata grano.
Le bilance più antiche di cui abbiamo notizia sono quelle con il perno a corda, nelle quali una corda, legata ad un supporto fisso, sosteneva il giogo nel suo punto di mezzo e i piatti erano sospesi con corde agli estremi del giogo. intorno al 2000 a.C., si migliorò notevolmente la precisione praticando i fori in maniera tale che le corde che reggevano i piatti risultassero saldamente trattenute dal peso dei piatti.
Le bilance erano fabbricate con materiali molto comuni ma anche deteriorabili, inizialmente erano usate soprattutto per pesare i metalli e materiali preziosi ma poi vennero usate per tutte le merci.
 Fra gli esemplari romani giunti fino a noi, meritano speciale menzione due, che portano notevoli modifiche nella costruzione della ordinaria bilancia semplice a bracci uguali. Uno di essi, che si conserva nel Museo Archeologico di Firenze, è una bilancia con un braccio ordinario, munito di un piatto; mentre l’altro braccio porta un contrappeso fisso. Esso deve quindi servire per pesare, o controllare pesate di valore costante. La seconda bilancia, proveniente dagli scavi di Pompei consiste in una bilancia a bracci uguali, sospesa ad un arco di sostegno, nella quale, su uno dei bracci, graduato, può scorrere un peso; lo strumento funziona da bilancia e da stadera. Con questa bilancia si profila già lo studio per una trasformazione alfine di ottenere la stadera.
Dopo il crollo dell’impero romano in occidente l’uso della bilancia si fermò perché gli scambi erano ridottissimi e solo dopo l’anno mille si ricominciò a scambiare merci in occidente.
Purtroppo però ogni luogo aveva dei pesi di misura differente e scambiare merci non era facile, e la misura del peso della merce cambiava da luogo a luogo.
 Solo nel 1700 l’introduzione del giogo a coltello portò allo sviluppo delle moderne bilance di precisione, ma non solo gli scambi commerciali internazionali avevano bisogno di un sistema di misura universale per evitare laboriosi calcoli e perdita di tempo.

BILANCIA A BRACCIA UGUALI

E’ formata da un’asta di ferro che alle due estremità sostiene due piatti, in uno si posa l’oggetto da pesare e sull’altro si mettono i pesi di riferimento.
Il peso esatto si trova quando i due piatti sono pari.

STADERA
La stadera è una bilancia a bracci disuguali, il più corto dei quali porta un piatto sul quale viene posato l'oggetto da pesare; sull'altro braccio, notevolmente lungo è incisa la graduazione in chilogrammi e sottomultipli, su cui  scorre un peso, detto romano. La posizione di equilibrio fa da indice per la lettura del peso del carico.
LA BASCULA

La bascula è una bilancia a bracci disuguali provvista di un unico piano su cui si pone il carico e il cui abbassamento viene trsmesso per mezzo di un sistema di leve a un braccio analogo a quello della stadera su cui scorre un peso detto romano. Serve per pesare grosse quantità di merci.

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                                     Comune di Vergato

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Vergato è un comune della provincia di Bologna, si trova nella parte emiliana dell’ appennino Tosco-emiliano a circa 50 Km da Bologna

Il comune ha circa 7.500 abitanti, i paesi che ne fanno parte escluso il capoluogo sono: Riola, Carbona, Tabina, Cereglio, Tolè, una parte di Pioppe di Salvaro, più una serie di piccoli  borghi. Gli abitanti del comune sono di varie etnie, dopo una grande emigrazione delle popolazioni del nord-Africa, negli ultimi anni si è riscontrata una forte presenza di persone provenienti dall’est Europa, in particolar modo dalla Romania; nel territorio ci sono anche cinesi, indiani e africani.
Il territorio è stato abitato da  etruschi e romani, importantissima e antichissima è la strada che collegava Bologna a Pistoia.;  il nome "vergato", deriva dalla produzione  del  panno rigato usato anticamente.  Durante tutto il medioevo nel territorio vi furono guerre e carestie, Vergato da piccolo borgo a centro popoloso venne decretato  nella seconda metà del XV secolo, quando fu trasferita da Casio la sede del Capitano della Montagna. Successivamente nel 1578, sempre a Vergato fu costituita una nuova parrocchia, distinta da quella di Liserna (Lucerna) che era fino ad allora un centro molto importante perchè proprio sulla vecchia strada romana che portava verso la toscana. Attorno alla metà del XIX secolo, con l'apertura della strada Porrettana nel 1847 e circa dieci anni dopo con la costruzione della ferrovia Bologna-Pracchia-Pistoia, alcune località persero d'importanza, mentre altre, favorite dalla strada e ferrovia, cominciarono a rivestire un ruolo sempre maggiore. Un centro che si sviluppò fu proprio Riola anche grazie alla fama della Rocchetta Mattei che attirava molti turisti. Durante la seconda guerra mondiale tutto il territorio subì gravissimi bombardamenti perché si trovava proprio sulla famosa linea gotica dove tedeschi, partigiani ed esercito alleato combatterono per molti mesi. L’economia del territorio si basa su poche attività imprenditoriali, ci sono poche industrie e l’agricoltura è prevalentemente a fieno con alcune realtà agrituristiche , la popolazione perciò è costretta ad andare a Bologna a lavorare